Collezione monografica
QUADERNI DI «PAIDEIA»
Direttore: GIUSEPPE GILBERTO BIONDI
Vice Direttore: GIUSEPPINA ALLEGRI
n. 1
STEFANIA VOCE, Bibliografia sull’Africa del Petrarca dal 1900 al 2002, Cesena 2004, pp. 142, Euro 22,00, ISBN 88-900673-5-7.
Il “Quaderno” costituisce l’unica rassegna bibliografica esaustiva sul poema epico petrarchesco. Ogni contributo è corredato da una scheda critico-riepilogativa che consente al lettore un rapido orientamento. La immediata e completa fruibilità del volume è garantita, oltre che dalla scansione tematica, dall’indice dei nomi e degli argomenti.
n. 2
GIUSEPPINA ALLEGRI, Progresso verso la virtus. Il programma della Lettera 87 di Seneca, Cesena 2004, pp. 123, Euro 22,00, ISBN 88-900673-6-5.
La Lettera 87 di Seneca non è stata oggetto, fino ad ora, di studi monografici. Il “Quaderno” ne propone una lettura che cerca di cogliere la sua struttura unitaria attraverso l’analisi di un tema tradizionale come quello degli strumenti educativi che la scuola stoica mette a disposizione per raggiungere la persuasio sul valore dei ‘beni’. La presentazione e la valutazione dei vari metodi da parte di Seneca non segue una trattazione sistematica, ma, come accade nel genere epistolare scelto dal filosofo per il suo insegnamento nell’ultima fase della vita, prende le mosse dal racconto di un’esperienza personale che diviene l’occasione di una meditatio sui fortuita. Dall’esame della Lettera emerge l’importanza che Seneca attribuisce al linguaggio nel processo formativo finalizzato alla virtus.
n. 3
FRANCESCO PETRARCA, Africa, libro V, Commento a cura di Stefania Voce, Cesena 2008, pp. 241, Euro 32,00, ISBN 88-900673-7-3.
L’Africa, poema epico di Francesco Petrarca, poco conosciuto, amato e odiato dal poeta stesso, poco studiato dalla critica, oggi ci appare in una nuova luce. Il commento al libro V, poiché studia i rapporti intertestuali del poeta con gli epici antichi (ma anche contemporanei) consente di svelare la straordinaria frequentazione dei classici da parte del Petrarca, di entrare nella sua ‘officina’ e di mettere in luce la rielaborazione petrarchesca del patrimonio culturale classico. Sul fundamentum storico liviano si innestano temi e movenze epiche ed elegiache. Emerge un rapporto privilegiato con Virgilio e, in particolare, con l’episodio di Enea e Didone variamente ripreso e inserito in un contesto elegiaco-sentimentale, dove risalta la presenza di altri ipotesti quali Catullo, Tibullo e Properzio cui si aggiunge Ovidio, amatissimo nel Medioevo. Evidenti anche alcune riprese da Lucano, Stazio, Valerio Flacco e Silio Italico. Il libro V si offre anche come miniera di immagini ed espressioni cui il poeta attinge per un riadattamento in lingua volgare nei RVF e nei Trionfi. Se si eccettuano poche note aggiunte all’eccellente traduzione del libro V di Guido Martellotti, il volume rappresenta il primo commento completo.
n. 4
Nicolas d’Autrécourt et la Faculté des arts de Paris (1317-1340). Actes du Colloque de Paris, 19-21 mai 2005, édités par STEFANO CAROTI et CHRISTOPHE GRELLARD, Quaderni di «Paideia» 4, Cesena 2006, pp. 329, Euro 32,00, ISBN 88-900673-8-1.
L’interesse nei confronti di Nicola di Autrécourt ha recentemente conosciuto un notevole incremento, specialmente dopo il volume di Z. Kaluza per l’Histoire Littéraire de la France, le edizioni di alcune delle sue opere da parte di L. M. de Rijk e il saggio di C. Grellard. Il Convegno, di cui qui sono pubblicati gli Atti, è stata l’occasione di fare il punto sulle acquisizioni più recenti della critica relativamente ad alcuni temi fondamentali quali la teoria della conoscenza (con saggi di D. Denery, D. Perler, A. Robert, C. Grellard, J. Zupko), la filosofia della natura (J. Celeyrette, S. Caroti) e la morale (G. Alliney). Tutti i lavori qui editi privilegiano il contesto in cui si è sviluppato il pensiero di Nicola, e in particolare l’ambiente dei magistri di Arti e Teologia (W. J. Courtenay), l’averroismo latino (J.-B. Brenet) e il realismo di Walter Burley (J. Biard).
n. 5
Il Carme 62 di Catullo, edizione critica e commento a cura di ALEX AGNESINI, Cesena 2007, pp. 510, Euro 42,00, ISBN 88-902201-1-2.
All’interno della vasta bibliografia catulliana mancava, fino ad ora, un commento espressamente dedicato al carme 62. Il “Quaderno” ne propone un’edizione critica e un commento perpetuo. Le difficoltà esegetiche e i problemi testuali hanno indotto a fornire il quadro così ampio possibile, nell’intenzione di offrire il maggior numero di strumenti alla comprensione e di rendere conto delle scelte testuali e dei loro pro e contra. Il carme occupa una posizione di rilievo nella produzione catulliana, perché tocca il punto più delicato del matrimonio a cui il poeta dedica 702 versi (se si contano solo i carmi 61, 62, 64) su 2291 totali. Nel momento in cui le istituzioni dello stato crollano, Catullo compie un nostos verso valori che stanno andando alla deriva, volgendosi verso ciò che antropologicamente costituisce l’istituzione di tutte le istituzioni: il matrimonio.
n. 6
FAUSTO PAGNOTTA, Cicerone e l’ideale dell’aequabilitas. L’eredità di un antico concetto filosofico, presentazione di BRUNO ZUCCHELLI, Cesena 2007, pp. 160.
Il così ampio e diversificato impiego da parte di Cicerone dei termini aequabilis –e, aequabilitas ed aequabiliter in alcune delle sue più notevoli opere retoriche, politiche, filosofiche, testimonia l’importanza che queste voci hanno avuto per l’Arpinate. Quali significati si celano dietro questi termini così amati da Cicerone? Il “Quaderno” cerca di dare alcune risposte, dapprima ricollegandosi alla tradizione scientifica e sapienziale del pensiero filosofico greco dal quale aequabilis -e, aequabilitas, ed aequabiliter traggono, nella riflessione ciceroniana, la loro profonda origine concettuale, e considerando poi l’utilizzo che ne fa Cicerone negli ambiti cosmologico, etico, estetico, e in particolare filosofico-giuridico e politico-costituzionale. Capire dunque il significato di tali voci è uno dei passaggi fondamentali per comprendere il pensiero di Cicerone improntato a quel principio di aequabilitas che per lui è diventato un vero ideale di vita.
n. 7
Il Salmo Naasseno, edizione, traduzione e commento a cura di GUALTIERO ROTA, Cesena 2007, pp. 252, Euro 32,00, ISBN 88-902201-0-4.
Nel contesto di una produzione innodica che, stando al solo testimone del nostro testo (Hipp. Haer. 5, 10, 2), doveva essere ben più nutrita rispetto a quanto pervenuto – Ippolito ricorda infatti gli ὕμνοι πολλοὶ καὶ ποικίλοι in uso presso la setta (Haer. 5, 6, 5) – il Salmo naasseno è duplice ‘descensio ad inferos’ per chi legge: a fianco dell’anima, precipitata nel labirinto mondano, e a fianco del Redentore, il cui viaggio d’andata nella materia si giustifica secondo una prospettiva soteriologica tipicamente gnostica. Il Quaderno propone una lettura del Salmo articolata in testo critico e commento, cui segue il tentativo di disamina delle linee-guida della gnosi naassena così come esse possono essere desunte dal componimento e in sinossi con le più note informazioni contenute nella cosiddetta Predica dei Naasseni.
n. 8
ALFREDO GHISELLI, Scritti minori in occasione dei novant’anni del Maestro, a cura di GIUSEPPE GILBERTO BIONDI e MARIELLA BONVICINI, Cesena 2008, pp. 402, Euro 38,00, ISBN 88-902201-4-7.
Il volume raccoglie contributi di oltre cinquant’anni di attività scientifica, da cui emergono chiare la fisionomia intellettuale e le scelte metodiche dell’autore. Già dai primi scritti sono avvertibili i supporti dello strutturalismo, l’influenza della “ricezione” e della ‘memoria poetica’, fino all’approdo al post-strutturalismo in senso lato che si è rivelato capace di riaffrontare, se non addirittura di risolvere, problemi filologici e interpretativi anche di ampio respiro. Nella miscellanea sono stati raccolti pure gli scritti didattici volti a semplificare e adattare al mondo della scuola le più recenti innovazioni nel campo della critica e particolarmente della linguistica greco-latina senza tuttavia cadere nella banalizzazione.
n. 9
BRUNO ZUCCHELLI, Scritti minori, a cura di GIUSEPPE GILBERTO BIONDI e GABRIELE BURZACCHINI, Cesena 2008, Euro 38,00, ISBN 88-902201-5-5.
Questa Miscellanea, che seleziona gli scritti, specie i più difficili da reperire, di Bruno Zucchelli, ne rispecchia la molteplicità degli interessi e ne testimonia il rigore metodologico. Le ricerche si estendono dalla letteratura greca a quella latina classica e umanistica, con aperture verso la storia locale. Gli autori privilegiati, tra tanti altri, sono Plutarco, Lucilio, Varrone, Virgilio, Quintiliano, Ausonio, Petrarca. Alla particolare attenzione per i problemi di lingua si aggiunge una singolare sensibilità per i temi storici, specie per l’ambientazione dei poeti studiati soprattutto nei loro rapporti con i potenti.
n. 10
DAVIDE ASTORI, Semantica della regalità e del comando nel lessico greco, Cesena 2009, pp. 156, Euro 32, ISBN 88-96240-05-2.
La monografia studia l’ambito semantico della regalità e del comando nel greco antico, presentando e discutendo le principali proposte etimologiche a cavallo fra indoeuropeo e semitico.
n. 11
Il Carme 68 di Catullo. Edizione critica e commento a cura di GIOVANNI MAGGIALI, Cesena 2009, pp. 300, Euro 36, ISBN 88-96240-01-4.
Il volume tratta del carme 68 di Catullo, testo di estrema importanza non solo per quanto riguarda la produzione letteraria e le vicende biografiche del poeta latino, ma anche per lo svolgimento successivo della poesia a Roma, in particolare di quella elegiaca, di cui viene considerato l’origine. Il volume offre una nuova edizione critica del carme – frutto di una revisione dell’insieme dei manoscritti catulliani – e un commento aggiornato in base ai più recenti contributi della critica relativi al componimento. L’introduzione discute i principali nodi letterari ed esegetici che è necessario affrontare per la comprensione dell’elegia catulliana.
n. 12
GIOVANNI PASCOLI, Crepereia Tryphaena, Introduzione, testo, versione e commento a cura di ALFREDO GHISELLI, Appendice a cura di MARIELLA BONVICINI, Cesena 2009, pp. 200, Euro 32, ISBN 88-96240-08-3.
Un inquadramento nell’atmosfera del tempo, una moderna analisi formale che coglie dell’ode degli echi più profondi e suggestivi, un’appendice per le varianti d’autore ragionate e discusse seguita da una ricerca sul rapporto tra l’ode di Crepereia e quella del Gallus moriens.
n. 13
Quarta giornata ennodiana. Atti della sessione ennodiana del Convegno Auctor et Auctoritas in Latinis Medii Aevi litteris, Benevento, 12 novembre 2010, a cura di SILVIA CONDORELLI e DANIELE DI RIENZO, Cesena 2011, pp. 224, Euro 33, ISBN 978-88-96240-10-6.
Il volume riunisce i contributi presentati nel corso della sessione ennodiana del convegno “Auctor et Auctoritas in Latinis Medii Aevi litteris” (Napoli-Benevento, 10-14 novembre 2010), organizzato da Edoardo D’Angelo. I sei saggi qui riuniti prendono in considerazione diversi aspetti dell’ampia e multiforme produzione di Ennodio.
n. 14
Il Liber di Catullo. Tradizione, modelli e fortleben. Raccolta di saggi a cura di GIUSEPPE GILBERTO BIONDI, Cesena 2011, pp. 212, Euro 38,00, ISBN 978-88-96240-18-2.
Catullo è il filo rosso che attraversa, e lega, i dieci lavori offerti da altrettanti diversi studiosi, tuttavia il focus varia in continuazione sia per metodo sia per contenuti. A parte gli studi, che affrontano due vessati loci catulliani, rispettivamente 1,9 e 44,21, con proposte di soluzioni “nuove” ancorché basate sulla rivisitazione di lezioni “emarginate”, tutti gli altri otto contributi sono, per così dire, centrifughi rispetto alle parole, o alla parole, di Catullo, eccetto la prospettiva dello studio sul c. 45, ove vengono ricomposti più i modelli che non i Fortleben (salvo carm. 3,9 di Orazio). Infatti altrove le parole del Veronese vengono rappresentate come filigrana, letta in controluce “dentro” i nuovi sistemi letterari e culturali che le evocano. La gamma, l’escursione, il gradiente mnemonico, con cui i testi di Catullo vengono “utilizzati” dai vari Autori (Seneca, Stazio, il traduttore del “Siracide”, Gautier de Châtillon, Giovanni Cotta e Nicolò d’Arco), mobilita, a sua volta, una speculare gamma di metodi e di ingredienti ermeneutici da parte di singoli studiosi. Infine l’ultimo studio affronta le precipue problematiche sollevate dalla ricezione dei testi catulliani e delle loro “morte stagioni” (nonché della “presente e viva”, ove spesso si registra un bulimico e triviale consumismo, anche letterario).
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